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Informazioni chiave

Lo scorso luglio la Commissione europea ha chiesto ad EBA, EIOPA ed ESMA (ESAs) di assisterla nella preparazione di proposte legislative volte ad attuare la strategia di investimento retail, più specificamente per quanto riguarda la revisione del regolamento (UE) 1286/2014 relativo ai documenti contenenti le informazioni chiave per i prodotti d’investimento al dettaglio e assicurativi preassemblati (PRIIP). Le ESAs dovranno inviare la propria proposta alla Commissione entro il 30 aprile 2022 e hanno ritenuto opportuno consultare preventivamente gli stakeholder interessati. Le risposte ricevute saranno utilizzate per predisporre la consulenza tecnica per la Commissione. Anasf ha deciso di rispondere all’invito delle Autorità europee; da sempre infatti l’Associazione dedica una particolare attenzione al tema della tutela dei risparmiatori e alla necessità di favorire tra i cittadini una maggiore consapevolezza nelle scelte di investimento e di gestione dei propri risparmi. Nel parere inviato Anasf ha ribadito che il KID, il documento con le informazioni chiave per l’investitore retail, è un documento indispensabile per far comprendere le caratteristiche del prodotto finanziario in cui intende investire. È fondamentale che tale documento venga esteso a tutte le tipologie di prodotti, di modo che l’investitore abbia a disposizione un elemento che consenta di effettuare delle comparazioni tra strumenti finanziari ed effettuare scelte ragionate. Anasf auspica quindi che il recente rinvio dell’applicazione del KID per i fondi UCITS consenta l’adeguamento definitivo, di modo da avere dal 1° gennaio 2023 un documento uniforme per tutti i prodotti di investimento. Il KID può anche diventare, grazie al supporto del consulente finanziario che chiarisce le caratteristiche di ciascun prodotto di investimento al cliente, un valido elemento di educazione finanziaria.

Anasf ha sottolineato alle Autorità che gli investitori al dettaglio per accedere o visionare il KID prediligono il formato digitale. Alcuni investitori richiedono anche la conversione Excel dei file di dati, un formato non fornito dai distributori, perché è fondamentale che i vari campi del KID non possano in alcun modo essere modificati dai clienti, per non generare informazioni distorte con potenziale danno per l’investitore. Anche i consulenti finanziari prediligono il formato digitale che deve essere consultabile da smartphone, pc, app e vari supporti digitali. Anasf sostiene l’utilizzo di una presentazione grafica che metta in evidenza le principali caratteristiche del prodotto, anche attraverso l’utilizzo di icone. Il KID potrebbe anche divenire la fonte informativa più adatta per la rendicontazione dei costi alla clientela prevista dalla MiFID II. Una volta portata a compimento la revisione delle norme si prospetterebbe infatti una sinergia maggiore rispetto a quella attuale tra disciplina PRIIP e MiFID II. Il KID, aggiornato costantemente in tutte le sue sezioni, accessibile agli investitori attraverso l’utilizzo di un link digitale, potrebbe nel tempo sostituire la reportistica, ridondante, prevista oggi dalle diverse disposizioni normative, con indubbio vantaggio sia per operatori che per i clienti. Anasf ritiene inoltre che per favorire la comprensione degli investitori potrebbe essere realizzata un’unica rappresentazione grafica dei risultati passati e degli scenari di performance futuri. Dovrebbero inoltre prevedersi delle note esplicative da inserire a margine della rappresentazione grafica che, con un linguaggio semplice e chiaro, ne illustrino le finalità. Anasf è convinta sia necessario prevedere un KID per ogni opzione di investimento. Si pensi ad esempio ad una Sicav che ha molteplici opzioni di scelta, rispetto alla filosofia di gestione, al tipo di prodotto, alla duration. Prevedere un unico KID creerebbe confusione al cliente, oltre ad essere assolutamente oneroso per l’intermediario. L’Associazione ritiene infine, nel rispetto della massima trasparenza, che dovrebbero essere esplicitati al cliente i costi delle strutture intermedie, tra cui la remunerazione del personale, evidenziando la percentuale di costo attribuibile alla remunerazione dei consulenti finanziari. Anasf è infatti dell’idea che se i costi sono trasparenti ed evidenti si tutelano anche i clienti. (riproduzione riservata)

fonte: “MilanoFinanza”

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